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Trattamenti
Lo Studio offre una gamma completa di trattamenti podologici per la cura ed il benessere del piede per tutte le età e per gli atleti. Uno staff di medici altamente specializzati ed in costante aggiornamento garantisce ai pazienti un servizio di alta qualità con la massima attenzione ai singoli dettagli in ambienti assolutamente igienici e con la migliori strumentazione.
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Il trattamento delle patologie riscontrabili in podologia segue un protocollo base che viene adattato alle problematiche del singolo paziente che prevede:

  • 1. Inquadramento della patologia

    Andando a ricercare le cause scatenanti.

  • 2. Curettage della patologia

    Seguita dall’ applicazione di un cerottaggio o un feltraggio protettivo per ridurre lo sfregamento e favorire il pocesso di rigenerazione tissutale.

  • 3. Follow-up (se necessario)

    A 7 giorni altrimenti a 30 giorni per la rivalutazione della patologia con conseguente ortesi plantare.

TRATTAMENTI CUTE

Trattamento delle zone ipercheratosiche

 

L’ipercheratosi è data da un ispessimento dello strato corneo dell’epidermide dovuto ad un trauma continuo e ripetuto di origine meccanica.

Le cause della formazione di ipercheratosi sono da attribuire principalmente ad alterazioni morfo-funzionali e strutturali del piede, per cui il processo di cheratopoiesi, ovvero il processo in cui la cellula germinativa diventa cellula cornea, aumenta velocemente.

Il trattamento a breve termine consiste nell’asportazione della callosità e nella protezione della zona dolente mediante un feltraggio di scarico in modo da consentire al paziente una deambulazione il più possibile asintomatica.

Trattamento delle verruche

 

Verruca plantare: rappresenta una formazione cutanea benigna indotta dal Papilloma virus, che penetra nell’epidermide e lo infetta determinandone un’eccessiva velocità di replicazione. Colpisce maggiormente i soggetti immunodepressi che frequentano ambienti caldo-umidi come piscine, palestre, docce senza l’ausilio di ciabatte protettive. Nella maggior parte dei casi la verruca si presenta come un’area nettamente circoscritta ricoperta da un rivestimento ipercheratosico privo di dermatoglifi; la zona interessata appare di colore bianco-giallastro.

Le tecniche terapeutiche dipendono dal tipo di verruca, dalla sua posizione, dalla profondità, dal numero e dall’estensione cutanea colpita. La terapia di prima scelta consiste in trattamenti effettuati utilizzando soluzioni cheratolitiche o citotossiche. Per curare le verruche comuni e le verruche plantari vengono utilizzati prodotti a base di acido salicilico (questo trattamento può durare alcuni mesi, da uno a tre) o viene utilizzata la laserterapia, per un trattamento più rapido.

Studio Podologico Di Vasta

TRATTAMENTI UNGHIE

Trattamento dell’onicocriptosi (unghia incarnita)

 

È una delle onicopatie più diffuse determinata dalla penetrazione di una porzione di unghia solitamente nei margini periungueali ma può colpire anche il margine distale o quello prossimale. Generalmente tale affezione è a carico dell’alluce ma può colpire anche le dita minori.

Possiamo inquadrare questa patologia mediante due classificazioni, la classificazione di Frost, che evidenzia tre tipologie di unghia incarnita a seconda dell’ eziologia:

  • placca ungueale normale tagliata in modo scorretto con conseguente formazione di una spina ungueale che penetra nel bordo;
  • placca ungueale che presenta una deformità verso l’interno di uno o di entrambi i bordi laterali della placca (quindi unghia involuta);
  • placca ungueale normale con ipertrofia dei tessuti molli circostanti causata da microtraumi.

La seconda classificazione viene effettuata in base alla gravità della patologia. Si differenzia in quattro stadi:

1° STADIO: arrossamento e gonfiore del bordo periungueale;
2° STADIO: arrossamento, gonfiore e secrezione siero-purulenta del bordo periungueale;
3° STADIO: presenza di granuloma periungueale;
4° STADIO: presenza di granuloma periungueale e di ipertrofia della plica ungueale distale.

Solitamente ai soggetti del terzo e quarto stadio viene consigliato di effettuare un tampone da far valutare al medico curante per un’eventuale terapia antibiotica locale e/o sistemica.

I fattori predisponenti di questa patologia sono molteplici:

  • Iperidrosi e sovrappeso;
  • Taglio errato dell’unghia;
  • Asse dell’unghia non allineata all’asse del dito;
  • Patologie biomeccaniche dovute ad un’eccessiva pronazione dell’avampiede e conseguente iperpressione a livello dei margini ungueali;
  • Conflitto fra primo e secondo dito sovraddotto;
  • Utilizzo nella vita quotidiana di una errata tipologia di calzature come quelle da ginnastica negli adolescenti e a punta stretta e tacco alto nelle donne o calzature antinfortunistiche;
  • Impiego di alcune tipologie di calzatura sportiva come ad esempio quelle da arrampicata, da calcio o da sport da combattimento.

Il trattamento podologico si sviluppa in due fasi ben distinte: la prima fase va dalla desensibilizzazione della zona da trattare, mediante una seduta laser ad azione antalgica, all’asportazione della porzione di unghia penetrata nella cute e alla conseguente cicatrizzazione della ferita mediante laserterapia; la seconda fase prevede il monitoraggio della crescita dell’unghia onde evitare le recidive. Nei casi più complessi si andrà a rieducare la curvatura della lamina mediante l’ortonixia ed eventualmente si procederà con la realizzazione di presidi medici su misura come le ortesi digitali e/o plantari.

Trattamento delle micosi ungueali (onicomicosi)

 

L’onicomicosi è un’infezione micotica causata da diversi tipi di funghi dermatofiti che aggrediscono le unghie, sia delle mani sia dei piedi. Il micete che più frequentemente colpisce l’unghia è il Trycophyton ma possiamo trovare anche Epidermophyton e Candida Albicans.

Si tratta di una patologia tipica degli sportivi perché le loro unghie sono continuamente sottoposte a microtraumi e sono spesso mantenute in un ambiente consono allo sviluppo dei parassiti (scarpe calde e sudate, spogliatoi comuni, acqua delle piscine ecc.).

L’ unghia colpita da questi saprofiti può presentare una serie di anomalie (pur continuando a crescere) ovvero:

  • più spessa del normale;
  • scollarsi dal letto ungueale;
  • Emanare un odore sgradevole;
  • diventare friabile;
  • sfaldarsi;
  • Il colore può assumere delle sfumature che vanno dal bianco al giallo o verde.

Prima di iniziare una terapia con antimicotici sia di tipo locale e/o sistemico è sempre consigliabile un consulto dermatologico per un esame micologico diretto o un esame micologico colturale presso un laboratorio analisi specializzato.

La cura per l’onicomicosi – La terapia farmacologica è solitamente lunga, come avviene per tutte le infezioni micotiche, e prevede l’utilizzo di farmaci assunti per via orale o applicati localmente (terbinafina, itraconazolo, fluconazolo) oppure di smalti che contengono principi attivi (amorolfina e altri) in grado di contrastare l’azione dei parassiti. Se non si riesce a raggiungere la guarigione mediante i farmaci, può essere necessario asportare l’unghia e quindi ripetere la terapia.

Per l’avulsione dell’unghia si può intervenire chirurgicamente, in anestesia locale, oppure utilizzando appositi farmaci cheratolitici che ammorbidiscono e livellano la superficie semplificando così la sua asportazione.

Trattamento dell’onicocauxi e dell’onicogrifosi

 

L’onicocauxi è una condizione patologica dell’unghia caratterizzata da un ispessimento anomalo dalla base al margine libero a cui spesso si accompagna una pigmentazione scura bruno- giallastra della lamina ungueale; se vi è anche una deformazione dell’unghia, che si sviluppa in una forma ricurva o a “corno d’ariete”, oltre all’ipertrofia si può parlare di onicogrifosi. Tale quadro patologico dell’unghia è causato da un danno parziale o permanente della matrice ungueale in seguito a traumi violenti, pressione legata a calzatura incongrua facilitata spesso da dorsiflessione dell’alluce, infezioni fungine, disturbi sistemici. Questa patologia può colpire indistintamente tutte le unghie evocando nei casi più gravi anche dolore.

Il trattamento d’elezione consiste nell’abbassamento e la levigatura della lamina ungueale mediante l’utilizzo di turbina e micromotore andando a ridurre lo spessore e allentando le tensioni localizzate nei margini laterali.

Trattamento dell’onicofosi

 

L’onicofosi è una condizione patologica molto diffusa nella quale i solchi ungueali si ispessiscono diventando callosi, spesso a tal punto da creare infiammazione e tumefazione causando dolore acuto anche allo sfioramento. Questa problematica è molto dolorosa e spesso scambiata per un’unghia incarnita.

I fattori predisponenti di questa patologia sono molteplici:

  • La compressione esercitata da una scarpa eccessivamente stretta o troppo corta;
  • L’eccessiva esplorazione dei solchi;
  • Il taglio errato delle unghie spesso troppo corte ed eccessivamente arrotondate;
  • L’alterazione assiale delle dita (alluce valgo ,dita sovra addotte o sub addotte);
  • I movimenti anomali del piede durante la deambulazione dovuti ad un alterato pattern del cammino.

Il trattamento podologico consiste nell’asportazione della callosità del solco ungueale a cui verrà fatto seguire un trattamento topico domiciliare atto ad ammorbidire e a lenire la cute periungueale. Qualora la causa sia da ricondurre ad un’alterazione assiale del dito provvederemo a realizzare un’ortesi divaricatore in silicone su misura che agisce separando e proteggendo le dita interessate.

Rieducazione ungueale (ortonixia)

 

L’Ortonixia è una tecnica di rieducazione ungueale volta alla correzione della forma di unghie invaginate, ovvero caratterizzate da una forte ipercurvatura con convergenza dei margini laterali e consiste nell’applicazione di forze tangenziali alla lamina ungueale per correggerne e modificarne l’involuzione che può dare origine a lesioni del letto ungueale con conseguenti granulomi piogeni.

Per quanto riguarda l’ortonixia, nel nostro studio prediligiamo una metodica che, tra le tante, risulta essere la più delicata e la meno traumatizzante per la lamina ungueale e viene eseguita mediante l’utilizzo di fili al Nickel-Titanio dal momento che presentano una grande memoria elastica di ritorno.

Questi fili hanno diverso diametro a seconda della forza che si vuole imprimere alla lamina e sono

fissati tramite l’utilizzo di resine monocomponenti fotopolimerizzanti.

Il trattamento solitamente ha una durata che va dai sei mesi ad un anno e in alcuni casi può necessitare di richiami.

PREVENZIONE E CURA DEL PIEDE DIABETICO

Il piede diabetico è una sindrome nella quale neuropatia, ischemia ed infezione portano ad alterazioni anatomo – funzionali tali da condurre a possibile amputazione, dovuta a ulcere del piede.

A tal proposito è importante trattare questi pazienti sempre come soggetti a rischio ulcerativo per cui viene applicato un protocollo terapeutico che prevede:

  • l’informazione e la sensibilizzazione del paziente nei confronti della patologia, delle norme igieniche e dello stile di vita;
  • trattamenti di controllo delle ipercheratosi e degli annessi, con cadenza mensile;
  • consigliare calzature specifiche, ortesi plantari e digitali per evitare eventuali sollecitazioni
  • lavoro di equipe con il medico di base e diabetologo di riferimento

VISITA PODOLOGICA E BIOMECCANICA

Consiste nella valutazione globale della persona con particolare attenzione alla struttura e funzionalità delle articolazioni, dei muscoli, dei tendini e dei legamenti del piede e dell’arto inferiore. Dopo l’anamnesi, che ci permette di inquadrare la storia clinica del paziente, seguirà l’esame obiettivo in cui si verifica la presenza o assenza di segni o sintomi indicativi di eventuali alterazioni della normalità e solo allora si potrà partire con la valutazione visiva, palpatoria e goniometrica del paziente fuori carico. Lo scopo della valutazione biomeccanica è di capire come l’arto inferiore si comporti durante le attività giornaliere svolte.

È fatto ormai noto come vi sia un rapporto biunivoco tra “struttura” e “funzione”: esse si influenzano a vicenda, pertanto una valutazione “funzionale” podologica consente di avere informazioni sia sulla morfologia (struttura) dell’arto inferiore, sia sulla neuro-biomeccanica (funzione).

La valutazione biomeccanica viene in aiuto ogni volta che si chiede al corpo un assetto funzionale efficace: muovendosi nei tre piani dello spazio, non esiste un singolo movimento “puro”, cioè bidimensionale. Dalla flesso-estensione della caviglia a quella del collo, ogni movimento risulta essere costituito da spostamenti in tutti e tre i piani dello spazio.

Ogni volta che a livello articolare vi sono delle restrizioni, il corpo risponde andando a “compensare” con modificazioni di movimento a livello di altre strutture.
Queste alterazioni, nel lungo periodo, creano una funzione “innaturale” ed il corpo manifesta una sintomatologia.
Restituire una corretta biomeccanica articolare significa poter far muovere il corpo nella maniera più idonea alla sua conformazione.

Per ottenere ulteriori dati a supportare la valutazione biomeccanica in corso, sarà possibile affiancare una valutazione strumentale che permetta di comprendere lo sviluppo pressorio del piede sia in condizioni di statica, sia durante lo svolgimento del passo come la baropodometria.

Questo permette di vedere la risultante, a terra, di tutto quel che si è valutato fino a quel momento.

PLANTARI SU MISURA, ORTESI DIGITALI E TAPING NEUROMUSCOLARE

Una delle specializzazioni del podologo è la realizzazione di ortesi e plantari creati su misura al fine di correggere nel modo più ottimale tutte le disfunzioni e le problematiche a carico dei piedi. Il podologo effettua sia il tradizionale calco in gesso che la scansione ad alta definizione del piede e in seguito realizza ortesi digitali e plantari in silicone personalizzati.

Plantari su misura

Il plantare deve rispondere a più necessità ovvero da un lato correggere o compensare una problematica, e dall’altra essere ben tollerata dal paziente risultando perciò leggera e soprattutto capace di migliorare la qualità della nostra vita. È importante l’utilizzo di materiali sottili, come per esempio la resina, al fine di ridurre lo spessore all’interno della scarpa. Il vantaggio di avere nell’ortesi una base in resina è lo spessore, che varia da 0,3mm a 0,5mm, la lunga durata ed una notevole flessibilità congiunta ad un valido sostegno.

I materiali impiegati per la costruzione, vengono scelti tenento conto dell’ utilizzo e della patologia, per aver il miglior risultato funzionale e massimo comfort.

La classificazione del tipo di ortesi plantare la si può suddividere in:

  • Correttivi
  • Compensativi o Algici
  • Biomeccanici
  • Sportivi

Taping neuromuscolare

È una tecnica non invasiva e non farmacologica che, attraverso l’applicazione di un nastro adesivo ed elastico, messo direttamente sulla cute e agisce sia a livello diretto sia a distanza, dove è necessario; viene utilizzato in tantissime patologie a scopo antidolorifico, per ridurre cioè il dolore e per migliorare le contratture muscolari e i movimenti. Può essere inoltre usato anche per ridurre gli ematomi, gli edemi e i gonfiori perché agisce anche a livello circolatorio e linfatico, oltre che muscolare.

Ortoplastia (ortesi digitali)

L’Ortoplastia è una tecnica che mira a migliorare l’assetto biomeccanico del piede ed in particolare dell’avampiede, avvalendosi di dispositivi anatomici personalizzati. Questa tecnica trova un ampio utilizzo nel trattamento di molteplici patologie podaliche come dita a martello, alluce valgo, deviazioni assiali in genere (dita subaddotte o sovraddotte) ecc.

L’ortoplastia in silicone può essere distinta in tre tipologie:

La classificazione del tipo di ortesi plantare la si può suddividere in:

  • Tipologia Correttiva viene utilizzata per il riallineamento delle dita. Prima della presa d’ impronta il podologo effettuerà delle manipolazioni per valutare la mobilità dei distretti da trattare e il grado di massima correzione che si riuscirà ad ottenere
  • Tipologia di Scarico viene utilizzata prevalentemente in quei pazienti con delle deformità strutturate delle dita il cui conflitto con la calzatura possono provocare ipercheratosi o lacerazioni dei tessuti
  • Tipologia Protettiva viene utilizzata prevalentemente per alleviare le sintomatologie dolorose e infiammatorie andando a scaricare i punti di ipercarico
Plantari Studio Podologico Di Vasta
Plantari Studio Podologico Di Vasta
Plantari Studio Podologico Di Vasta

LASERTERAPIA PODOLOGICA

Il progresso scientifico degli ultimi anni ha portato una nuova tecnologia utilizzabile in ambito podologico: il Laser (Light Amplification by Stimulated Emission of Radiation). Questa terapia sfrutta le emissioni delle diverse tipologie di sorgenti laser: consente di sovrapporre caratteristiche peculiari come l’elevata potenza di picco delle sorgenti super pulsate e quelle medie delle sorgenti continue alle varie lunghezze d’onda che garantiscono una penetrazione tissutale particolarmente profonda e consente di ottenere una risposta biochimica, accelerando i processi fisiologici dell’organismo.
Anni di studi hanno dimostrato le molteplici indicazioni terapeutiche del laser, quali:

  • Onicomicosi;
  • Verruche;
  • Biostimolazione: rigenerazione tissutale, ulcere diabetiche, ferite, edema ed ematomi;
  • Post traumatico: nei casi di distorsioni, fratture
  • Effetto antalgico (terapia del dolore): spina calcaneare, fascite plantare, metatarsalgia, borsite tendiniti ecc.;
  • Antinfiammatorio: stati infiammatori, degenerativi articolari-muscolotendineinervosi. Dolore muscolare locale, sindrome miofasciale, miospasmo, mialgia o fibromialgia.

Il laser non può essere utilizzato nei soggetti portatori di neoplasie, epilessia e pace-maker.

La laserterapia rappresenta un’ottima alternativa terapeutica, comoda, efficiente e indolore da proporre ai nostri pazienti.